Teorie sulla motivazione e Counseling Essenziale
Un percorso di Counseling Essenziale aiuta a far emergere le motivazioni più profonde
Un percorso di Counseling Essenziale aiuta a far emergere le motivazioni più profonde
Ma cosa centrano le teorie sulla motivazione con il counseling? Lo scopriremo tra breve, ma soprattutto scopriremo che il nostro Counseling Essenziale® è in grado di integrare tutte queste teorie e di portare la persona alla realizzazione e al benessere duraturo.
Tutte le teorie sulla motivazione partono dal concetto di bisogno, da soddisfare attraverso un’azione frutto di decisione sostenuta dalla convenienza.
I bisogni si basano su una gerarchia
Seguendo la prospettiva interazionista, che vede lo sviluppo dell’individuo come esito di un continuo adattamento tra istanze interne (desideri/bisogni) ed esterne (contesto socio-culturale di riferimento), risulta chiaro che la personalità di ogni individuo è strettamente collegata ai suoi bisogni e all’ordine di importanza ad essi attribuito.
Partendo da questi principi di fondo sono state postulate numerose teorie motivazionali. Vediamone quattro tra le più importanti: quella di Maslow basata sui bisogni, quella di McClelland basata sul successo, quella di Lichtenberg basata sulle spinte e quella di Liotti basata sull’anatomia celebrale e sulle emozioni.
La piramide dei bisogni di Maslow è gerarchica ed è collegata alla motivazione
Per iniziare a scoprire le correlazioni tra le teorie sulla motivazione e il counseling partiamo dai bisogni.
Secondo Abraham Maslow, autore negli anni ’50 della più famosa teoria dei bisogni, l’intera vita psichica della persona è permeata da 5 classi di bisogni gerarchici (quello successivo interviene al soddisfacimento di quello precedente e la frustrazione di un bisogno superiore porta alla ricerca di una “ipersoddisfazione” di un bisogno inferiore) che hanno necessità di essere soddisfatti e li ha espressi graficamente mediante una piramide.
I primi quattro sono bisogni “di carenza”, il quinto è un bisogno di “motivazione di crescita” Partendo dalla base sono:
Sono connessi agli aspetti più antichi, alla sopravvivenza immediata (respirare, bere, mangiare, riposare, muoversi);
Sono sia di natura fisica che emotiva e sono relativi alla sopravvivenza a lungo termine (libertà da pericoli, minacce e privazioni provocati da danni fisici, difficoltà economiche, malattia);
Sono connessi alla necessità di scambio affettivo con gli altri; si realizzano mediante relazioni affettive, accettazione da parte dei pari, riconoscimento come membro del gruppo, stare insieme; l’ambito lavorativo è uno dei contesti in cui è possibile e necessario stabilire legami affettivi; inoltre, se si creano le premesse, si sviluppa senso di appartenenza al gruppo, all’organizzazione e si rafforza l’identità personale;
Sono collegati al riconoscimento da parte degli altri e il rispetto di sé; sono connessi all’acquisizione e al mantenimento della reputazione, della collocazione sociale e dell’immagine di sé;
Sono collegati all’accettazione di Sé, alla spontaneità e alla capacità di creare relazioni umane profonde. Si potrebbe affermare che questo bisogno è collegato al trascendimento di Sé, non può realizzarsi se non andando verso gli altri.
Il nostro Counseling Essenziale®, un approccio che accorda gli obiettivi con i valori, fa emergere i bisogni profondi, guarda al benessere stabile e persegue la ridefinizione degli obiettivi di vita.
Il successo è una spinta motivazionale molto forte
Proseguiamo con la scoperta del legame tra le teorie sulla motivazione e il counseling esaminando come la motivazione è collegata al successo.
La teoria di McClelland (1985) postula la presenza di tre bisogni fondamentali
che operano contestualmente in ogni persona, anche se uno dei tre è particolarmente rilevante rispetto agli altri.
Il bisogno di successo
È caratterizzato da una forte spinta verso la riuscita, l’assunzione di responsabilità, l’accettazione di moderati livelli di rischio, preferenza per il lavoro individuale e bisogno di feedback di valutazione delle prestazioni. Privilegia il risultato e poco al processo di lavoro.
Il bisogno di affiliazione
Sollecita comportamenti di accettazione, amicizia e cooperazione, contribuisce a sviluppare il senso di appartenenza. Le persone in cui emerge questo bisogno preferiscono il lavoro di gruppo e mostrano un moderato interesse ai riconoscimenti professionali. Privilegia il processo di lavoro e poco al risultato.
Il bisogno di potere
Si manifesta con esigenze di controllo e di leadership, stimola la competizione tra pari e costituisce spesso uno strumento di evoluzione dell’organizzazione. Privilegia sia al processo di lavoro che al risultato.
La rilevanza di uno dei bisogni spinge la persona ad attuare comportamenti adeguati al soddisfacimento del bisogno e, parallelamente, tenderà ad attribuire valore a situazioni che, anche indirettamente, contribuiscono alla soddisfazione del medesimo bisogno.
Il nostro Counseling Essenziale® non si ferma al soddisfacimento del bisogno ma va oltre. Aiuta a confrontarsi in modo coerente con bisogni più profondi e giunge a definire quello più utile al progetto di vita, quello che in grado di donare un benessere duraturo.
I sistemi motivazionali di Lichtenberg
Le teorie sulla motivazione e il counseling hanno dei punti in comune anche quando si prendono in considerazione le spinte comportamentali.
Abbiamo visto che un’azione è frutto di decisione sostenuta dalla motivazione. Joseph Lichtenberg nel 1989 ha realizzato la più nota classificazione motivazionale nell’ambito della psicologia dinamica, ed ha individuato una struttura di 5 sistemi motivazionali basati su altrettante spinte o pulsioni:
Il nostro Counseling Essenziale® non si ferma al soddisfacimento delle pulsioni ma allarga la visuale. Le pulsioni naturali possono essere messe al servizio della realizzazione personale e del benessere. Possono integrarsi coerentemente nel progetto di vita.
Infine con resta che scoprire come le teorie sulla motivazione e il counseling poggiano anche sulle emozioni e su correlazioni anatomiche collegate ai diversi cervelli che si sono formati durante l’evoluzione dell’umanità.
Lo psichiatra romano Giovanni Liotti (1945-2018), considerato il padre del cognitivismo italiano, ha evidenziato anch’esso 5 sistemi motivazionali che partono da alcune considerazioni generali:
I tre cervelli evidenziati da McLean
ognuno utilizza degli schemi comportamentali e motivazionali innati, ma non istintivi bensì cognitivi, frutto di adattamenti progressivi.
Nel cervello “rettiliano” più arcaico (tronco encefalico, nuclei della base) sono localizzati i sistemi autonomi che regolano condotte non-sociali, come la regolazione delle funzioni fisiologiche, la difesa dai pericoli, l’esplorazione dell’ambiente, il controllo del proprio spazio vitale (territorialità), il procacciamento del cibo e la riproduzione sessuale.
Nell’area limbica del cervello (amigdala e il giro del cingolo) è localizzata l’area emotiva e motivazionale secondaria collegata al sistema dell’attaccamento che regola la richiesta e l’offerta di cura, i rituali di corteggiamento e la sessualità finalizzata alla formazione di una coppia, il sistema competitivo di rango e infine, il gioco e la cooperazione sociale.
Nella neo-corteccia vengono elaborati tutti i comportamenti intelligenti, compresa la dimensione cognitiva dell’intersoggettività e della costruzione di significati, ed è responsabile di combinazioni e variazioni individuali collegate alla cultura di appartenenza.
Per Liotti i Sistemi Motivazionali Interpersonali (SMI) appartengono al secondo livello gerarchico (cervello limbico) e sono tendenze universali, biologicamente determinate e selezionate su base evolutiva, la cui espressione nel comportamento presenta variabilità individuali. Regolano la condotta in funzione di particolari mete e sono in stretta relazione con l’esperienza emotiva.
Da questa teorizzazione, in buona parte valida per tutti i mammiferi, sembrerebbe emergere nei Sistemi Motivazionali Interpersonali (SMI) una sorta di automatismo comportamentale, ma Liotti conclude affermando che l’uomo, contrariamente agli animali, possiede la coscienza, una sorta di “occhio interno” che lo rende capace di dire “no” all’attivazione di un determinato sistema motivazionale e libero di compiere scelte mediate dai propri valori e dalle convenzioni sociali di riferimento.
Il nostro Counseling Essenziale® lavora proprio sulla capacità di dire no a ciò che non è utile alla realizzazione personale e al benessere duraturo. Non si tratta di contenere le pulsioni in modo censorio, ma solo di comprendere i vantaggi insiti in un comportamento rispetto ad un altro. Con un occhio di comprensione e di auto-compassione…
È psicologo, counselor professionista e mediatore familiare. Fa parte del direttivo dell’Associazione di Psicologia Cattolica e ha co-fondato l’associazione non profit Famiglia della Luce con Camilla.
Per molti anni è stato giornalista e formatore nel settore eno-agro-alimentare, ha collaborato con numerose testate e diretto un quotidiano online. Ha inoltre scritto libri di enogastronomia, antropologia culturale e psicologia.
Oggi si dedica alla relazione d’aiuto con l’accompagnamento di singoli e coppie unito alla formazione relazionale dei gruppi nelle imprese profit e non profit.
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