Bisogni essenziali e risposte di senso
Nel Counseling Essenziale si ricercano risposte di senso
Nel Counseling Essenziale si ricercano risposte di senso
Il bisogno reale non è sempre chiaro, lo diventa con il nostro counseling essenziale
Può capitare che una persona si rivolga ad un counselor con un bisogno chiaro che rimane tale anche dopo i primi colloqui, ma nella maggiorparte dei casi emergono anche altri bisogni essenziali, bisogni di senso che richiedono risposte di senso.
Sono bisogni sommersi che necessitano di pazienza e di una certa abilità da parte di chi svolge la relazione d’aiuto per cogliere ciò che non viene palesemente esplicitato ma che emerge da altre parole o comportamenti incongrui rispetto al bisogno espresso in precedenza.
A volte la risposta corporea è contrastante rispetto a determinate affermazioni (espressioni non verbali), altre volte il tono della voce è in chiaro contrasto con un’affermazione riportata (espressioni para verbali), altre volte invece emergono palesi le contraddizioni tra due affermazioni espresse in tempi diversi (espressioni verbali). Occorre grande attenzione e anche un po’ di allenamento.
Quando emerge il bisogno reale la persona inizia a ritrovare sé stessa, e può iniziare un percorso di auto-realizzazione attraverso il nostro Counseling Essenziale®.
Lo psicologo Abraham Maslow negli anni ’50 ha realizzato una delle più famose teorie dei bisogni identificandone cinque fondamentali che ha gerarchizzato e reso visibili graficamente attraverso una piramide a gradini:
I bisogni fondamentali sono importanti nel nostro counseling essenziale
Maslow ha sottolineato che per soddisfare il bisogno di autorealizzazione posto alla sommità della piramide è necessario aver prima soddisfatto i bisogni inferiori, cioè occorre sentirsi stimati e stimarsi abbastanza, sentirsi appartenenti a qualcosa o a qualcuno, sentirsi sufficientemente al sicuro ed infine fisiologicamente sani e nutriti.
Partendo dalla base i cinque bisogni fondamentali sono:
Sono bisogni fisici connessi alla sopravvivenza immediata (respirare, bere, mangiare, riposare, muoversi);
Si tratta di bisogni fisici e psico-emotivi connessi al benessere a lungo termine (libertà da pericoli, minacce e privazioni provocati da danni fisici, difficoltà economiche, malattia);
Siamo di fronte a bisogni psico-emotivi connessi alla necessità di scambi affettivi che rafforzano l’identità personale (relazioni affettive, accettazione, riconoscimento, socialità; appartenenza ad un gruppo o ad una organizzazione);
Si tratta di bisogni psico-emotivi connessi al riconoscimento da parte degli altri e il rispetto di sé (reputazione, collocazione sociale e immagine di sé);
Sono bisogni spirituali connessi all’accettazione di Sé e al trascendimento di Sé (appagamento, felicità, relazioni nutrienti, sentirsi utili, auto-compassione, perdono).
Sui bisogni di auto-realizzazione e sulle risposte di senso si concentra molto il nostro counseling essenziale.
Mi è capitato di ricevere una mamma che ha esordito con una frase precisa: «Non ha più senso essere mamma, non sono riuscita a convincere mia figlia sugli studi adatti a lei».
In sintesi la mamma sosteneva di aver bisogno di essere aiutata a convincere la figlia quattordicenne che, secondo lei, stava scegliendo una scuola superiore inadatta.
Al quarto colloquio, dopo ampie narrazioni seguite da altrettanto ampie riformulazioni, domande di chiarificazione e una serrata confrontazione, è finalmente emerso il vero bisogno della donna: esibire una “buona scelta” scolastica della figlia a livello sociale per rifarsi del proprio passato scolastico poco brillante. Un classico!
Quando è finalmente giunta ad esplicitare tra le lacrime ciò che appariva già chiaro sin dall’inizio, e ha capito che non poteva cambiare gli altri ma occorreva cambiare sé stessa, la signora si è decentrata dal bisogno iniziale di “scegliere per la figlia” e si è orientata verso un nuovo obiettivo giungendo a pensare come “accompagnare la figlia” verso la miglior scelta scolastica. È stato trasfigurato l’iniziale bisogno auto-centrato in un nuovo bisogno decentrato da sé. È stata ribaltata la prospettiva.
Sono emersi bisogni essenziali e risposte di senso che sono stati presi in carico. Partendo dalla frase iniziale “non ha più senso” si è lavorato sui valori (il rispetto era per lei importante), sulla spiritualità (credeva nel valore dell’amore come dono), sulle attese di benessere (voleva essere serena).
Poi ci si è concentrati sui desideri (voleva rendersi utile), sui bisogni reali (voleva un po’ di pace e di tranquillità), ed infine sono state decise e attuate azioni utili collegate ai principi.
Sono bastati 8 colloqui, nell’ultimo dei quali la donna ha preso consapevolezza delle proprie potenzialità inespresse.
Si è partiti con un obiettivo e si è terminato con un altro. A proposito… madre e figlia hanno raggiunto una decisione condivisa e soddisfacente per entrambe, anche se non era quella inizialmente immaginata dalla mamma.
Ma soprattutto hanno iniziato a guardarsi con occhi nuovi, con maggior rispetto, considerazione e amore.
Come è stato possibile giungere a questo risultato? Utilizzando il nostro “Counseling Essenziale ®“.
I counselor professionisti di Ascolti di Vita svolgono un counseling particolare definito “Counseling Essenziale ®”, che permette di svelare ciò che di solito non emerge nel counseling normale, consente di estrapolare dalla narrazione gli elementi che la collegano ai principi, riconosce le abilità esclusive della persona, aiuta a ritrovare sé stessi.
Inoltre nel Counseling Essenziale si scopre il valore dell’autenticità e si apprende indirettamente ad utilizzare l’assertività, una comunicazione relazionale ideale sinonimo di libertà.
Nel Counseling Essenziale:
Nel counseling essenziale il vero obiettivo è la felicità della persona, conseguente alla scelta di obiettivi di vita benefici e non solo importanti.
Scopri di più sull’approccio del nostro Counseling Essenziale® e approfitta del primo colloquio gratuito
È psicologo, counselor professionista e mediatore familiare. Fa parte del direttivo dell’Associazione di Psicologia Cattolica e ha co-fondato l’associazione non profit Famiglia della Luce con Camilla.
Per molti anni è stato giornalista e formatore nel settore eno-agro-alimentare, ha collaborato con numerose testate e diretto un quotidiano online. Ha inoltre scritto libri di enogastronomia, antropologia culturale e psicologia.
Oggi si dedica alla relazione d’aiuto con l’accompagnamento di singoli e coppie unito alla formazione relazionale dei gruppi nelle imprese profit e non profit.
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