Cos’è e cosa non è il perdono
Dal punto di vista umano il perdono è un «processo che coinvolge aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali» (Worthington et al., 2007), e consiste «nel ridurre evitamenti e vendette contro una persona che ne ha ferita un’altra e nel favorire la riconciliazione tra le parti se è sicura, prudente e possibile». (Worthington, Wade, 1999)
Consapevolezza dell’ingiustizia subita

Senza la consapevolezza dell’ingiustizia subita non può iniziare il perdono
Tutto inizia dalla piena consapevolezza da parte della vittima di aver subito un’ingiustizia e termina con la decisione di superare risentimento e vendetta per riconfigurare l’esperienza utilizzando uno sguardo nuovo sull’accaduto. Sono belle definizioni, ma come fare in concreto?
Vediamo alcune situazioni tipo, forse in qualcuna ti potrai riconoscere anche tu…
Ho perdonato ma continuo a provare rabbia…
Molte persone riferiscono di averci provato ma di continuare a provare rabbia e risentimento verso il loro offensore, in questo caso il perdono è ambivalente ed è avvenuto sul piano morale ma non è stato completato sul piano psico-emozionale.
Voglio perdonare ma non so come fare…
Molti riferiscono di volerci provare ma di non sapere come fare, in questo caso il perdono è bloccato per mancanza di un metodo, quindi non ha modo di concretizzarsi.
Se perdono dove finisce la giustizia?
Alcuni hanno difficoltà perché vedono il perdono in opposizione alla giustizia, in questo caso si rimane imprigionati nell’ira giustizialista e si nega ogni clemenza al colpevole, con il rischio che la giustizia tardi ad arrivare e il rancore consumi la vita.
Il perdono è un gesto di clemenza che non nega affatto che la giustizia umana faccia il suo corso.
Perdono perché devo?
Alcune persone elargiscono un perdono formale, freddo, distaccato, disumanizzante, magari alimentato da istanze morali ma privo d’amore. Si tratta di un gesto esteriore e nevrotico, che non produce benessere perché è basato sul “devo” invece che sul “posso”.
Perdono per vendicarmi?
Ci sono persone che utilizzano un perdono vendicativo e altezzoso per dimostrare all’altro che sono superiori, migliori. Lo scopo è quello di far sentire male l’altro, di alimentare il suo senso di colpa. Si tratta di un falso perdono altezzoso e violento.

Chi pensa di non avere nulla da perdonare o da farsi perdonare nega il perdono
Non ho nulla da perdonare o da farmi perdonare!
Ci sono individui che riferiscono di non avere nulla da perdonare né da farsi perdonare, in questo caso è fortemente carente l’esame di realtà.
Scattano meccanismi di difesa volti a sostenere la propria immagine perfezionistica e narcisistica. Nella realtà tutti abbiamo qualcosa da perdonare e da farci perdonare.
Non voglio perdonare!
Infine qualcuno dichiara di non aver nessuna intenzione di perdonare, in questo caso il rancore e il risentimento sono ancora molto elevati, non rimane che attendere che accada qualcosa in grado di modificare l’equilibrio. In ogni caso perdonare non è mai un obbligo, ma una scelta frutto di convenienza.
Com’è difficile perdonare, com’è difficile perdonarsi…
Il percorso del perdono non presuppone solo l’abbandono di sentimenti negativi, ruminazioni rabbiose, desiderio di vendetta, ma implica una crescita e contiene una dimensione costruttiva (Paleari, Pelucchi, 2013; Regalia, Paleari, 2008).
È un processo che implica la modificazione delle emozioni, dei pensieri e delle attitudini nei confronti di una persona che ci ha fatto del male.
Occorre scardinare alcuni potenti luoghi comuni che sovente risultano bloccanti.
Durante i nostri colloqui di Counseling Essenziale® si aiuta anche la persona a scoprire cos’è e cosa non è il perdono e a comprendere perchè il perdono conviene sempre.
Cosa non è il perdono
Forse per comprendere ancora meglio cos’è il perdono si potrebbe partire specificando cosa non è.
Il perdono NON È…
- la negazione dei propri sentimenti, bisogni e desideri, anzi è l’esatto contrario.
- dimenticare o minimizzare l’offesa, è anzi necessario prima fare verità.
- condonare l’offesa, è solo decidere che conviene andare oltre.
- un regalo per chi ci ha offesi, è un regalo prima di tutto per noi stessi.
- un gesto scontato, ma un’azione meditata.
- una scelta morale obbligata, è una libera scelta psicologicamente conveniente.
- riconciliazione con l’offensore che potrebbe essere già morto o potrebbe essere sconsigliabile incontrare.
Il perdono può avvenire anche senza che l’offensore lo sappia.
La riconciliazione invece non può mai avvenire senza il perdono e la negoziazione tra le parti. (Regalia, Paleari, 2008).
Scopri il nostro percorso sul perdono
Ascolti di Vita, in collaborazione con le associazioni non profit Università del Perdono e Famiglia della Luce con Camilla offre da tempo formazioni sul perdono, sia residenziali che online. Per chi ha partecipato è prevista una successiva sessione sulla riconciliazione.
Un percorso pratico, aconfessionale e consequenziale
Si tratta di un percorso aconfessionale, consequenziale, logico e pratico, che fa comprendere che il perdono è una scelta sempre possibile e conveniente.
Vengono alternati insegnamenti, dinamiche esperienziali e condivisioni sia in piccoli gruppi che in plenaria. Un’esperienza da vivere per lasciarsi cambiare la vita.
Due giornate consecutive nel fine settimana
Il percorso si svolge in due giornate consecutive nel fine settimana: è un’occasione unica per scoprire tutto quello che avresti sempre desiderato sapere sul perdono ma non sapevi a chi chiedere…
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