Raccogliamo memorie dei luoghi e delle comunità
Recuperare le storie dei luoghi, dei territori e delle persone che in essi vivono e hanno vissuto rappresenta una delle più elevate operazioni di conservazione della memoria. Significa offrire continuità e futuro alle memorie del passato, significa offrire radici culturali a chi giungerà in futuro.
La particolarità storica, culturale e morfologica del territorio italiano offre molteplici spunti di partenza per piccole ricerche di antropologia culturale che abbracciano tre fronti: simboli e miti, strutture ed eventi, personaggi e date.
La memoria nel fissarsi in un luogo assume forme diverse e richiede quindi approcci differenti per essere recuperata, partendo dall’osservazione nel presente per scendere progressivamente nel passato, secondo una prospettiva diacronica. I luoghi parlano delle intenzioni e dei valori che ogni società ha deciso conservare e trasmettere nel tempo. Perderle significa dimenticare.
Qualcosa in più sull’autobiografia e sulla biografia
L’autobiografia è una narrazione scritta della propria vita e può essere facilitata da una figura esterna in veste di biografo che sollecita, facilita, raccoglie e organizza la narrazione del singolo che viene cucita assieme a quella di altri testimoni e collocata nell’alveo delle memorie collettive.
Le narrazioni autobiografiche contengono storie di persone realmente vissute, raccontate come in un romanzo da loro stesse attraverso il recupero delle memorie. Il racconto avviene in prima persona: il protagonista parla di sè e del proprio passato e sono presenti molte sequenze riflessive.
L’autobiografia è lavoro di trascrizione di ricordi e tracce che si contrappone all’oblio della dimenticanza. È la testimonianza che abbiamo vissuto, «unici tra miliardi di individui che ci hanno preceduti, ci sono contemporanei e ci seguiranno». (Demetrio, 2004).
È la memoria ciò che fa in modo che restiamo vivi, anche quando ce ne andiamo. Questo è reso possibile dalla trascrizione di ciò che abbiamo vissuto o dal tramandare pezzi di noi a chi verrà, attraverso oggetti e memorie che ci raccontano.